Di Katia Ferraro
Anche quest’anno Confcommercio ha lanciato l’allarme, stimando a livello nazionale una carenza di 258mila lavoratori nei settori del commercio, della ristorazione e della ricettività (+4 per cento rispetto al 2024). Per la sponda veronese del Garda non ci sono dati disponibili: si sa che il problema persiste, seppur meno marcato rispetto agli ultimi anni, ma l’avvio della stagione turistica è posticipato perché la Pasqua cade «alta» (20 aprile) e di conseguenza le aziende hanno ancora tempo per cercare personale. SpartiacqueIl problema, deflagrato nel periodo post Covid, è progressivamente rientrato nelle due ultime stagioni ma non è risolto. «Il Covid ha segnato uno spartiacque ribaltando la concezione del lavoro», ricorda Daria Caminoli, specialista del servizio di incrocio tra domanda e offerta di Veneto Lavoro per l’ambito di Verona, «le aziende hanno capito che devono rimodulare la loro organizzazione se vogliono mantenere il personale, fidelizzandolo magari con turni più favorevoli o dando un giorno in più di riposo». Si parla di welfare aziendale, cioè una serie di beni e servizi che integrano la busta paga per favorire il benessere dei dipendenti. «La carenza persiste, ma si è affievolita perché nel momento in cui troviamo un collaboratore lo teniamo stretto con il welfare», conferma Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto, che conta 400 strutture, «la richiesta che ci fanno subito è l’appartamento, difficile da trovare perché in questi anni c’è stata anche l’esplosione delle locazioni turistiche e, se si trova, gli affitti sono molto alti». «Oltre ad aiutarli nella ricerca», prosegue, «talvolta nel contratto viene incluso l’alloggio, richiesto non solo da chi viene da più lontano ma anche da chi arriva dalla Bassa veronese o dai territori più vicini della Lombardia. Si cerca poi di assecondare il lavoratore sui giorni di riposo, si offrono assistenza medica e miglioramento della professionalità con corsi di formazione». Un occhio di riguardo«È inutile nascondersi dietro un dito», prosegue De Beni, «prima alcuni di noi sfruttavano la situazione, dopo il Covid si è messo ordine e ora si lavora con un occhio di riguardo nei confronti dei lavoratori». Della serie non tutto il male viene per nuocere. La linea di demarcazione è stata tracciata anche nella modalità di incrocio tra domanda e offerta: «Prima c’era la fila di pretendenti e ricevevamo candidature spontanee, ora siamo noi a dover andare in cerca», rileva ancora De Beni. I canali sono molteplici: Centro per l’impiego di Affi (che copre tutta l’area gardesana), sportelli lavoro dei singoli Comuni, annunci online (anche attraverso le sezioni dedicate sui siti di Federalberghi e dell’Ente bilaterale del turismo del Veronese), passando per una ricerca mirata per reclutare le figure più qualificate e più difficili da reperire. ProgettiInteresse crescente da parte delle imprese sta suscitando inoltre il progetto «Sii ricettivo» avviato nel 2022, che coinvolge gli studenti dell’Istituto alberghiero Carnacina di Bardolino, del Marie Curie di Garda e Bussolengo, dell’Its Academy Turismo Veneto e delle Scuole Sacra Famiglia di Castelletto di Brenzone in stage formativi, con la prospettiva di proseguire il lavoro nella stagione estiva. Nei primi quattro giorni dal lancio della nuova edizione del progetto Federalberghi ha già raccolto infatti una ventina di richieste da parte delle imprese ad usufruire dell’opportunità.
L’Arena, 23 febbraio 2025, p. 33 – CLICCA SULL’IMMAGINE PER LEGGERE L’ARTICOLO