Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto è intervenuto a Focus Verona Economia, tracciando un bilancio della stagione appena conclusa, ma guardando già al futuro, al 2025 e oltre.
Il Lago di Garda è un simbolo del turismo italiano, una meta capace di attrarre ogni anno milioni di visitatori da tutto il mondo. Ma dietro il successo di questa destinazione c’è un lavoro incessante, fatto di investimenti, innovazione e strategie che guardano al futuro. In un contesto globale sempre più competitivo, le sfide non mancano: dal cambiamento climatico alle trasformazioni economiche, dalla necessità di preservare il territorio alla gestione della comunicazione in un’epoca dominata da fake news.
In questa puntata di Focus Verona Economia, affrontiamo questi temi con Ivan De Beni, Presidente di Federalberghi Garda Veneto. Con la sua guida, l’associazione è diventata un punto di riferimento per gli albergatori e per la promozione di un turismo sostenibile e innovativo.
Presidente, siamo ormai a metà novembre, un momento propizio per tracciare un bilancio della stagione appena conclusa e guardare al futuro. Come è andata quest’anno sul Lago di Garda?
La stagione 2024 è stata positiva. Pur aspettando i dati ufficiali dalla Regione Veneto, possiamo dire che ci siamo attestati sui numeri del 2023, che già era stato un anno eccellente. Questo è un risultato significativo, considerando due fattori: un’estate meteorologicamente instabile, iniziata tardi e conclusasi presto, e alcune difficoltà economiche che hanno toccato il nostro pubblico tradizionale, come i turisti tedeschi. Tuttavia, è emersa una nuova tendenza: una maggiore affluenza di visitatori provenienti da Paesi dell’Europa dell’Est, come Polonia e Repubblica Ceca. Questo ci spinge a riflettere su strategie di marketing mirate per consolidare questi nuovi mercati.
Ampliare il bacino turistico è fondamentale. Recentemente avete tenuto la vostra 49ª Assemblea Generale a Torri del Benaco, toccando temi strategici come finanza e assicurazioni. Può spiegarci meglio l’importanza di questi argomenti per il settore alberghiero?
L’Assemblea Generale è sempre un momento importante per fare il punto della situazione e guardare avanti. Quest’anno abbiamo scelto di approfondire tematiche fondamentali per il futuro delle nostre strutture. Sul fronte finanziario, abbiamo istituito un ufficio interno dedicato alle opportunità di credito, mettendo in contatto gli albergatori con istituti bancari in grado di offrire condizioni vantaggiose. Ogni investimento, che si tratti di migliorare camere, ampliare spazi o rinnovare servizi, ha esigenze specifiche e richiede un supporto mirato.
Abbiamo poi affrontato il tema delle assicurazioni, un aspetto che sta diventando imprescindibile. Entro la fine dell’anno, infatti, sarà obbligatorio per le strutture dotarsi di coperture contro le catastrofi naturali, un fenomeno che purtroppo sta diventando sempre più frequente. Avere una copertura adeguata non è solo una questione normativa, ma una necessità per proteggere i propri investimenti.
Infine, ci siamo soffermati sul bilancio sostenibile, che dal 2026 sarà obbligatorio. Questo significa che tutte le strutture dovranno adottare pratiche contabili che tengano conto non solo degli aspetti economici, ma anche ambientali e sociali. È un cambiamento importante, ma anche un’opportunità per migliorare la gestione delle nostre imprese.
Parlando di sostenibilità, il collettore del Lago di Garda è un tema che seguite con grande attenzione. A che punto siamo con i lavori?
Il collettore è una priorità assoluta. Parliamo di un’opera fondamentale per garantire la salubrità e l’integrità del lago. La struttura attuale è obsoleta e non può più garantire un adeguato trattamento delle acque. Ringrazio il presidente di AGS, Angelo Cresco, per il suo impegno instancabile nel cercare di accelerare il progetto. Tuttavia, serve una collaborazione concreta tra le tre regioni che si affacciano sul Garda per stanziare i fondi necessari.
Inoltre, Federalberghi Garda Veneto sta portando avanti l’iniziativa “Io sono Lago di Garda”, che propone di riconoscere giuridicamente il lago come un soggetto vivente, con diritti propri. Questo approccio, già adottato in Paesi come Nuova Zelanda e Canada, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di tutelare il Garda non solo come risorsa turistica, ma come patrimonio naturale.
Guardando al 2025, quali sono le prospettive per il turismo sul Lago di Garda?
Il nostro settore è dinamico e non conosce pause. La pianificazione per il 2025 è già iniziata, con molti albergatori impegnati in lavori di manutenzione e ristrutturazione per offrire strutture sempre più competitive. Il turista moderno è esigente, cerca qualità, esperienze autentiche e servizi impeccabili. Non possiamo permetterci di restare indietro, soprattutto in un contesto internazionale sempre più competitivo. È essenziale investire non solo in infrastrutture, ma anche nella formazione del personale e nella sostenibilità, per garantire un’accoglienza che risponda alle aspettative del mercato.
La comunicazione è stata spesso un’arma a doppio taglio per il Lago di Garda, soprattutto quando si sono diffuse fake news. Come state affrontando questo problema?
La comunicazione è necessaria per proteggere l’immagine del nostro territorio. Abbiamo vissuto momenti difficili, come quando si è diffusa la notizia falsa che il lago fosse a secco, o che fosse stato colpito da calamità inesistenti. Per contrastare queste situazioni, abbiamo creato una rivista, L’Ospitalità Gardesana, che sostituisce le vecchie newsletter e offre uno strumento di comunicazione più moderno ed efficace.
Inoltre, collaboriamo con la Destination Verona Garda Foundation per istituire una cabina di regia capace di monitorare e contrastare le fake news. L’obiettivo è anche anticipare eventuali attacchi mediatici e promuovere il Lago di Garda come destinazione unica e irripetibile.