Di Katia Ferraro
Sull’andamento della settimana ferragostana gli operatori gardesani si dividono tra entusiasti, soddisfatti e chi invece nota una flessione rispetto all’anno scorso (che aveva segnato un nuovo record a livello di arrivi e pernottamenti). Gli albergatoriAlti i livelli di occupazione sul fronte ricettivo: «I numeri sono in linea con gli altri anni, abbiamo avuto quasi tutto esaurito e anche per il prosieguo del mese abbiamo tra l’80 e il 90 per cento di occupazione garantita», riferisce dall’alto lago Vittorio Mazzoldi, vicepresidente di Federalberghi Garda Veneto e presidente dell’associazione albergatori di Malcesine, che conta 96 strutture aderenti. «Anche agosto sta confermando che siamo scelti da mercati nuovi», aggiunge, «non solo tedeschi, austriaci e svizzeri, ma anche est Europa e un interesse crescente da parte di francesi e americani». Dall’altra estremità della Riviera degli Ulivi risponde Claudia Speri, presidente dell’associazione albergatori Peschiera e Castelnuovo: «Ho sentito i miei colleghi, c’è chi avuto una lieve flessione e chi sta lavorando più dell’anno scorso, quindi siamo in linea con le altre stagioni e possiamo dirci soddisfatti. In media abbiamo sfiorato il tutto esaurito e questo si mantiene anche per la settimana entrante. Per l’ultima di agosto si lavora molto sul last minute e ci sono parecchie richieste». Sulla minore presenza di tedeschi, Speri invita ad attendere il bilancio di fine anno «anche perché ogni stagione è variabile in base alle festività e al meteo» mentre conferma la sempre più assidua presenza di mercati emergenti come Polonia e Cecoslovacchia, con maggiori arrivi anche da Regno Unito nord Europa. Da una ricerca su uno dei maggiori portali di prenotazione, l’occupazione di questi giorni è stata tra il 92 e il 99 per cento anche nelle altre località costiere del Garda veronese. Negozi e ristorantiSpostando l’attenzione su negozi e ristoranti le voci sono discordanti. Nessuno parla di «crisi», ma c’è chi registra un buon volume di fatturato e chi segnala qualche segno meno, anche se al momento non preoccupante perché bilanciato da maggio e giugno e, si spera, settembre. «Siamo in linea con gli scorsi anni, anzi meglio, rispetto al 2024 abbiamo perso meno serate a causa del maltempo», dice con orgoglio Franco Corvino, titolare di cinque locali a Bardolino. Concordano i due camerieri sulla soglia della Taverna da Memo e, poco più in là, anche Douglas Marchioro, responsabile del ristorante Munus all’interno del prestigioso «Borgo Bardolino» della famiglia Guerrieri Rizzardi. Meno entusiasti i commercianti. «La settimana non è andata male, ma in generale notiamo un calo del potere d’acquisto. Manca il cliente tedesco e i turisti di altre nazionalità comprano meno», riferisce Gianfranco Zorzi, titolare di cinque negozi di abbigliamento e calzature, «a luglio abbiamo avuto un calo, è andato bene solo il punto vendita delle calzature. Aspettiamo di fare i conti alla fine». «Il giorno di Ferragosto abbiamo lavorato bene, vero che luglio è stato un po’ sottotono ma da sempre è un mese di transizione tra le festività tedesche di giugno e il mese clou di agosto», osserva la commessa del negozio di abbigliamento Artè. Le presenzeA Lazise i ristoratori hanno notato meno presenze italiane rispetto al passato e complice il gran caldo si è lavorato di più alla sera. Anche qui tra i negozianti c’è qualche distinguo: «La gente è meno interessata al prodotto, non entra né guarda il prezzo», lamenta Antonio Romagnoli dell’omonimo negozio di calzature, «maggio e giugno si sono salvati, confido in settembre che di solito risolleva la stagione».Meno preoccupata la titolare di un altro punto vendita storico: «Si vede che c’è meno afflusso ma direi che va bene così, i numeri comunque si fanno e il paese è più vivibile. Negli ultimi anni c’è stata una situazione esagerata, ora direi che siamo ai livelli pre Covid».
L’Arena, 18 agosto 2025, p. 7 –> CLICCA SULL’IMMAGINE PER LEGGERE L’ARTICOLO