Un cameriere non serve solo piatti, un receptionist non accoglie solo clienti: nel cuore dell’ospitalità c’è l’umanità. È da questa consapevolezza che nasce “Essere Umani”, il nuovo percorso formativo promosso da Federalberghi Garda Veneto e dedicato agli studenti dell’Istituto Alberghiero Luigi Carnacina di Bardolino.
Due giornate intense di lezione teorica e laboratoriale, seguite da tre settimane di stage nelle imprese turistiche del territorio gardesano. Una proposta formativa che mette al centro le competenze relazionali, sempre più determinanti nel mondo del lavoro ma troppo spesso trascurate nella preparazione scolastica tradizionale.
A guidare gli incontri è stata Loredana Pancheri, esperta in comunicazione e soft skills, che ha provocato e stimolato i ragazzi con domande semplici quanto profonde: «Quando entrate in un hotel, vi capita di guardare chi è alla reception? Che sorriso ha? È autentico?».
La risposta a questi interrogativi, spiega la formatrice, sta nella biologia del cervello: “L’80% di ciò che registriamo passa attraverso la relazione. Solo il 20% riguarda il contenuto razionale. Ecco perché serve insegnare empatia, ascolto, gestione del conflitto e consapevolezza di sé”.
Mattia Boschelli, Direttore di Federalberghi Garda Veneto, sottolinea la portata culturale dell’iniziativa: «Abbiamo deciso di formare persone, non solo lavoratori. Il nostro settore ha bisogno di qualità umana, non solo competenze tecniche. E il corso affronta aspetti fondamentali: passione, ascolto, comunicazione, emozione».
L’obiettivo è superare una visione del lavoro ridotta a numeri e mansioni, offrendo ai futuri professionisti gli strumenti per diventare presenze autentiche, consapevoli, accoglienti. Un investimento che non si esaurisce nei giovani: a fine stagione anche gli imprenditori saranno coinvolti in una sessione di formazione dedicata alle humanities, per promuovere una cultura aziendale centrata sulla persona.
Il corso “Essere Umani” rappresenta una svolta nel rapporto tra scuola e territorio, come ribadito dalla Vice Dirigente Scolastica dell’Istituto Carnacina: “Questa iniziativa va oltre la didattica tecnica. I ragazzi hanno bisogno di arrivare nel mondo del lavoro con una formazione anche umana. In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale entra nelle aule, è urgente preservare e coltivare la dimensione relazionale”.
Le humanities, spiega ancora Pancheri, non sono solo “soft” ma competenze reali, concrete: “Relazionali, emotive, organizzative, analitiche. Non sono maschere da indossare sul lavoro, ma strumenti che, se applicati con consapevolezza e costanza, diventano parte integrante del nostro modo di essere e lavorare”.
“Essere Umani” non è uno slogan, ma una visione formativa. È un patto intergenerazionale tra chi gestisce e chi lavora, tra chi accoglie e chi è accolto. È una sfida lanciata oggi ai giovani e domani agli imprenditori, per costruire un turismo più autentico, rispettoso, duraturo.