Di Camilla Ferro
Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto, fa previsioni entusiaste per l’autunno. Dice che anche ottobre, per il lago, sarà foriero di soddisfazioni. «Abbiamo chiuso agosto», ha spiegato, «con le stesse percentuali del 2023. Anzi, con qualche punto in più. Anche settembre ha registrato un’occupazione da grandi numeri, con molti arrivi decisi all’ultimo».
Rush di fine estate
Il last-minute, soprattutto in chiusura d’estate, è un classico per il Garda, legato anche all’andamento del meteo. «Il rush finale della stagione estiva», aggiunge De Beni, «è rappresentato dalla Festa dell’Uva di Bardolino (3-7 ottobre) e della Festa della Bandiera in Germania (3 ottobre). Per quanto riguarda le nazionalità presenti, gli inglesi ci hanno dato molta soddisfazione», sottolinea il presidente, «c’è qualche punto in meno dal mercato tedesco, compensato però dal turista proveniente dall’Est Europa, in particolare dalla Polonia. Un mercato, quest’ultimo, che dovremmo esplorare più a fondo, magari partecipando a fiere locali. La clientela di questo periodo è per la maggior parte quella più affezionata», conclude, «che ama godersi il territorio e può permettersi di spendere qualcosa in più». Anche nel week end appena passato, il sole ha richiamato sulle sponde del Garda i turisti dell’ultimo momento. Hotel e campeggi sono ancora aperti e la disponibilità di posti data la «bassa» stagione agevola gli arrivi senza bisogno della prenotazione. Da Peschiera a Lazise, da Bardolino fino su a Torri, i ristoranti e i bar avevano i tavoli pieni di clienti.
Il progetto
La grande sfida per il futuro è quella del «lago tutto l’anno». È fattibile ma non è semplice. «Da tempo se ne parla», continua De Beni, «ma l’obiettivo di rendere il Benaco attrattivo anche in autunno ed inverno ha delle criticità. Eventi sul territorio di un certo spessore possono essere di richiamo, ma non bastano. Serve altro». Serve, ad esempio, che «rimangono aperti 12 mesi all’anno certamente gli alberghi e le strutture ricettive ma anche l’intera filiera del turismo: ristoranti, negozi, servizi pubblici. Tutti gli operatori del comparto devono sedersi attorno ad un tavolo, presente anche la politica, per ragionare sul lungo periodo, non sul singolo evento, con una progettualità pluriennale». Il turismo all’aperto ricopre il 65 per cento delle presenze sul Garda.
I numeri
Secondo i dati dell’Osservatorio Turistico Verona Garda, la durata media della prenotazione sul lago è stata in linea con il 2023, assestandosi sui 6 giorni. Le nazionalità? Tedeschi, italiani, inglesi, olandesi, francesi ai quali si aggiungono, nell’alto lago, i polacchi e nel basso gli svizzeri. C.F.
L’Arena, 30 settembre 2024, p. 9 –> CLICCA SULL’IMMAGINE PER LEGGERE L’ARTICOLO
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