Di Gerardo Musuraca
«Quanto è successo a giugno 2024 a Torri non deve più accadere. Ags ha investito quasi 3 milioni di euro per sistemare l’impianto della Pontirola a Torri». A dirlo è stato il numero uno di Ags, Azienda gardesana Servizi, Angelo Cresco, in un incontro organizzato a Torri da Federalberghi Garda Veneto. «Siamo qui perché tutti ricordiamo quello che è accaduto a fine giugno 2024 con il norovirus. È stato un momento critico, devastante dal punto di vista della salute non solo per i nostri turisti ma anche per i nostri collaboratori e per i cittadini. L’immagine del Garda è stata danneggiata», ha detto il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni. L’infezioneA fine giugno 2024, infatti, il norovirus aveva infettato l’acquedotto di Torri ed aveva spedito in quattro ospedali diversi una cinquantina di persone oltre a mandare a letto, con febbre, vomito e diarrea, un migliaio di persone. Il Garda finì sulle cronache nazionali e Federalberghi, dopo avere fatto il punto su quanto è successo, ha ora discusso con tutti i soggetti economici coinvolti su cosa si può fare perché ciò non si verifichi più.A fare gli onori di casa c’era il sindaco di Torri, Stefano Nicotra. Oltre a lui e Cresco, c’erano la direttrice del servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione dell’Ulss 9, Elisa Finco, il consigliere provinciale con delega all’ambiente, Stefano Mazzurana, il vicepresidente della Comunità del Garda, Filippo Gavazzoni. Presenti anche Daniele Bertasi, sindaco di Bardolino, e Paolo Formaggioni, primo cittadino di Brenzone. Federalberghi ha proposto agli associati un accordo avviato con una ditta veronese che commercializza una tecnologia per rendere l’acqua sicura tramite un sistema di purificazione. «Manca un mese all’apertura della stagione turistica», ha aggiunto De Beni, e «abbiamo pensato che questa potesse essere l’occasione per dare ai colleghi albergatori spunti sulla gestione dell’acqua negli hotel».TecnologieImportanti le parole di Angelo Cresco, che ha spiegato cosa abbia fatto Ags all’indomani del caso di norovirus a Torri, visto che Ags gestisce l’acquedotto. «È stato messo in campo tutto il possibile e le tecnologie più innovative per garantire che non succeda mai più nulla di simile. Già nel 2019», ha detto il numero uno di Ags, «Nicotra ci chiese di intervenire e acquisire la concessione dei servizi di acquedotto, che era in mano ad un privato. Privato che si era, per così dire, dimenticato, per anni, di fare investimenti», ha ironizzato Cresco. «Abbiamo affrontato una realtà difficile perché l’impianto della Pontirola subì un guasto tecnico il 25 giugno 2024 e si bloccò temporaneamente l’immissione di cloro nell’acqua: fu la causa del problema norovirus. L’impianto era obsoleto e necessitava di investimenti. Oggi stiamo utilizzando la tecnologia più avanzata possibile, in contatto diretto con l’ufficio dell’Ulss, e prevediamo di fare funzionare due macchinari uguali in modo tale che, nel caso uno si guastasse l’altro possa subentrare immediatamente, con disinfezione attuata attraverso i raggi ultravioletti. Il tutto è costato quasi 3 milioni, ma abbiamo voluto dare la garanzia totale ai cittadini, agli abitanti e ai turisti che frequentano il lago», ha chiuso Cresco.
L’Arena, 9 marzo 2025, p. 31 –> CLICCA SULL’IMMAGINE PER LEGGERE L’ARTICOLO