L’annuncio di un aumento dell’imposta di soggiorno nel comune di Costermano sul Garda ha scatenato le reazioni di Federalberghi Garda Veneto e Confcommercio Verona, che si sono unite nel definire la misura sproporzionata e priva di una visione strategica per il turismo.
Secondo Ivan De Beni, Presidente di Federalberghi Garda Veneto, l’aumento rappresenta un peso eccessivo per i visitatori e un rischio per l’economia locale. «Basti pensare a una coppia in vacanza, che vedrà ridurre il budget per una cena, un pieno di benzina o un souvenir. È una scelta che penalizza sia gli ospiti che gli operatori locali».
Un timore condiviso anche da Paolo Arena e Paolo Artelio, rappresentanti di Confcommercio Verona, che sottolineano come il provvedimento potrebbe essere un precedente per altri comuni gardesani. «Comprendiamo le difficoltà di bilancio delle amministrazioni, ma scaricare il peso sui turisti e sugli operatori ricettivi non è la soluzione. Questi ultimi già investono continuamente per migliorare l’offerta e sostenere migliaia di famiglie».
Le critiche si estendono anche all’utilizzo potenziale dei proventi dell’imposta di soggiorno. «Non sempre questi fondi sono stati reinvestiti nel turismo» denuncia De Beni, facendo riferimento a precedenti in cui tali entrate sono state destinate a coprire altre voci di bilancio, anziché migliorare i servizi per visitatori e residenti.
Con un 2025 che già si preannuncia incerto, a causa dei lavori sul Ponte Lueg, Federalberghi e Confcommercio lanciano un appello per una gestione oculata e inclusiva delle politiche turistiche. «Quello che chiediamo – concludono Arena e Artelio – è che ogni euro raccolto con l’imposta di soggiorno sia reinvestito interamente nel settore turistico, garantendo benefici concreti per l’intero territorio».