Di Annamaria Schiano
Chiesto al sindaco Nicotra un incontro urgente. E a Cisano sistemati i tombini.
Verona – Confcommercio di Verona e Federalberghi Garda Veneto scrivono al sindaco di Torri del Benàco Stefano Nicotra per chiedere un incontro urgente volto a finanziare una campagna di promozione del lago di Garda, danneggiato nell’immagine da quanto accaduto con l’epidemia gastroenterica che ha colpito un migliaio di persone tra cittadini e turisti. Contagi sorti per i virus intestinali trovati nei serbatoi della rete idrica del paese, che interamente attinge acqua a 60 metri di profondità dal lago di Garda. «Egregio sindaco, l’emergenza Norovirus è terminata ma lascia dietro di sé un pesante strascico di problemi che le nostre imprese stanno purtroppo già vivendo sulla loro “pelle”. Con la quasi certezza che le cose siano destinate a peggiorare», scrivono Paolo Artelio e Ivan De Beni, rispettivamente vicepresidente Confcommercio Verona e presidente Federalberghi Garda Veneto. Entrambi chiedono un incontro urgente al sindaco per capire cosa sia successo. «I rappresentanti delle nostre categorie – aggiungono – sono in fermento: servono rassicurazioni e servono contributi per coprire almeno in parte l’ingente danno economico subìto e in divenire; un danno che si sta traducendo in una pioggia di disdette, destinato a far sentire ancor di più i propri effetti in futuro, perché l’immagine del nostro territorio non è più quella di prima. Da un sondaggio, infatti, emerge che le ripercussioni si avranno anche sulla prossima stagione 2025». Quindi Artelio e De Beni sottolineano a Nicotra: che «Torri ha la tassa di soggiorno più alta di tutto il comprensorio lacuale, ulteriore elemento che penalizza gli arrivi. Riteniamo, quindi, necessario un incontro urgente, che ponga le basi per decidere insieme come procedere nell’immediato e per il futuro». La «buona reputazione» del Garda, comunque la si veda, è indissolubilmente legata allo stato del collettore fognario, giunto a fine vita. Costruito sulle rive del lago, quando il bacino è «troppo pieno», (quest’anno è del tutto eccezionale il livello superiore ai 130 cm che si trascina da tutta estate, ancora ieri a 143 cm, al 105,7% della sua capacità di riempimento), le condotte «sfiorano» nel lago acqua mista (bianche e nere), poiché le reti in larga parte non sono separate. E con le forti precipitazioni anche i tombini «saltano». Eloquenti le immagini dei chiusini sulla piazza del porto di Cisano, frazione di Bardolino, dove per mesi i tombini hanno continuato tutti i giorni a rigettare enormi quantità d’acqua mista. Un problema che si trascina da anni. Con l’insediarsi della nuova amministrazione bardolinese, il neo sindaco Daniele Bertasi si è immediatamente attivato con Ags, l’Azienda gardesana servizi che ha in carico il collettore/depuratore ed anche le reti fognarie ed acquedottistiche di 20 Comuni gardesani. E’ stato sufficiente, infatti, che i loro tecnici procedessero con una pulizia delle condotte per liberarle da detriti, ramaglie, radici e quant’altro, per interrompere lo sversamento. Dall’altro giorno, infatti, non fuoriesce più nulla dai tombini. «Finalmente dopo tanto tempo abbiamo ottenuto questo intervento – spiega Bertasi – Purtroppo Cisano è destinatario delle condotte sublacuali che trasportano i reflui di entrambe le coste: quella bresciana e quella veronese. E per questo è ancora più indispensabile che i tubi vengano puliti e tenuti sotto controllo con frequenza. In attesa della riqualificazione del collettore dobbiamo assolutamente fare fronte comune con gli altri sindaci. Il nostro lago ha in più occasioni scongiurato esondazioni a Verona e nel Mantovano con l’apertura dello scolmatore di Torbole. Ora è il lago di Garda che lancia un appello e una richiesta di aiuto».
Corriere di Verona, 5 luglio 2024, p. 7 –> CLICCA SULL’IMMAGINE PER LEGGERE L’ARTICOLO