L’Arena – Lievita la tassa di soggiorno Insorge Federalberghi
Costermano Aumenta l’imposta di soggiorno a Costermano. «Siamo contrari e preoccupati», esordisce il presidente di Federalbeghi Garda Veneto Ivan De Beni. «La decisione non è nata da un confronto preventivo con le categorie, cosa che, come associazione che rappresenta gli albergatori del Garda Veneto, ci fa temere un effetto domino anche in altri Comuni gardesani». Pure la minoranza «Siamo Per Costermano» si è mossa. Il capogruppo Alex Sometti, rivolgendosi a cittadini e operatori turistici ha detto: «Siamo al lavoro per capire la vostra opinione sulle recenti novità annunciate dal Comune sulla tassa di soggiorno. Perciò abbiamo creato un breve questionario anonimo in cui potrete condividere suggerimenti, preoccupazioni o idee su questo tema. Il link del questionario è https://forms.gle/rmpkygKcDHP7XiJo6».
Nuove tariffe
Con delibera del 19 novembre l’amministrazione, guidata dal sindaco Stefano Passarini, ha deciso le nuove tariffe. La tassa di soggiorno passa per le strutture ricettive alberghiere a 5 stelle da 3 a 5 euro; per i 4 stelle dal 2,50 a 5 euro, per i 3 stelle da 1,80 a 4 euro, per i 2 e 1 stella da 1 euro a 3. In merito alle strutture recettive complementari l’imposta passa per gli alloggi turistici da 1,50 euro a 4, per le case per vacanza da 2 a 5 euro. Per le unità abitative ammobiliate a uso turistico da 1,80 euro a 5 euro; per i Bed&Breakfast da 1 a 3 euro. Per le strutture ricettive all’aperto, villaggi turistici e campeggi a 4 stelle da 0,60 euro a 3 euro e per quelli fino a 3 stelle da 0,30 a 3 euro. Per le attività turistiche connesse al settore primario da 1,50 a 3 euro. Prosegue De Beni: «Con tutto il sistema Federalberghi stiamo seguendo con attenzione il dibattito sul tema, ribadendo la necessità di adoperare equilibrio e ragionevolezza per non gravare sui nostri ospiti e sulla loro capacità di spesa su tutto il territorio. Perciò la notizia del considerevole e sproporzionato aumento dell’imposta di soggiorno a Costermano ci ha preoccupati, in quanto lo consideriamo oltremisura. Il timore», incalza, «è che quanto raccolto sia usato per fare cassa e recuperare spese o giustificare iniziative che poi non è detto saranno riversate nel turismo, cosa che abbiamo visto fare anche in altre realtà. Il 2025 si prospetta un anno incerto, a partire dal nodo del cantiere del Ponte Lueg, quindi azioni di questo tipo sono poco lungimiranti. «È un aumento sproporzionato», aggiungono Paolo Arena e Paolo Artelio, presidenti, rispettivamente, di Confcommercio Verona e della Sezione turismo di Confcommercio Verona. Ci rendiamo conto che il taglio dei fondi dello Stato peserà sulle casse delle amministrazioni, ma non si può pretendere che le imprese del settore ricettivo surroghino quanto dovrebbe fare l’ente pubblico. Non è la strategia giusta. Chiediamo, in ogni caso, che quanto incassato con l’imposta di soggiorno sia interamente riversato sul settore turistico».
Il parere di Passarini
Il sindaco Stefano Passarini però non ci sta. «Il 12 novembre ho invitato i titolari delle strutture ricettive di Costermano e l’associazione albergatori locale a un incontro in municipio. C’era una sessantina di proprietari e, con loro, abbiamo analizzato la bozza della legge nazionale sull’imposta di soggiorno che il Governo intende approvare con la legge di Bilancio entro il 31 dicembre. Prevederebbe», afferma, «un aumento dell’imposta di soggiorno giornaliera proporzionato al costo della camera».«Ho riferito», dice, «che l’intera imposta di soggiorno versata dagli ospiti, dal 2014 al 2023, è stata investita per rendere sempre più apprezzabile Costermano. Ho anche detto che la totalità dell’imposta di soggiorno che versata nel 2024-2029 sarà impegnata per migliorare ancora di più la qualità e la competitività di Costermano. Il turismo infatti», dice, «è una risorsa fondamentale per il nostro comune. Questa imposta, che non aumentava dal 2019, ci consente di valorizzare il paese in termini di pulizia, ordine, sicurezza e servizi affinché sia sempre più richiamo per i turisti e valore aggiunto per le attività economiche. Ritengo», conclude, «che l’ospite non scelga un territorio o una destinazione perché ha una determinata struttura ricettiva ma sceglie una struttura ricettiva perché è in un determinato territorio».
L’Arena, 22 novembre 2024, p. 32