Di Katia Ferraro
Torri – Il problema sanitario che sta affrontando Torri del Benaco non ha avuto, almeno al momento, ripercussioni sul settore turistico. «Più che disdette riceviamo tante telefonate, sia di solidarietà da parte dei nostri ospiti abituali che da parte dei colleghi di altri paesi, sia di richiesta di informazioni e rassicurazioni», spiegava ieri Mirko Lorenzini, presidente dell’Associazione albergatori di Torri e componente del direttivo di Federalberghi Garda Veneto. «Ci chiedono se corrono dei rischi a venire, che restrizioni ci sono e se è facile contagiarsi», prosegue, «in trasparenza rispondiamo che al momento l’acqua del rubinetto non è considerata potabile, ma possono circolare liberamente e sono messe in atto misure per evitare il contagio. Parlo della mia struttura, che ha 34 camere e 65 posti letto: in quattro giorni abbiamo avuto sei disdette per arrivi previsti in questi giorni, rispetto alle notizie che sono circolate mi aspettavo l’albergo vuoto». «Per fortuna», aggiunge Lorenzini, «la gente si è informata e ha capito che è un virus in realtà molto diffuso. Stiamo affrontando la cosa in modo sereno. Gli ospiti che sono già qui hanno apprezzato gli avvisi tempestivi che abbiamo predisposto, pubblicati in ogni lingua e distribuiti in ogni parte dell’hotel. Inoltre abbiamo fornito ciascuna camera di due bottiglie d’acqua per il lavaggio delle mani e dei denti, ma non diamo indicazioni di non farsi la doccia, se fossimo arrivati a questo punto avremmo dovuto chiudere». All’interno della struttura, fa sapere ancora Lorenzini, il picco di casi è stato registrato tra sabato e domenica, per un totale di circa il 10% di ospiti e dipendenti colpiti dal virus gastrointestinale, mentre già ieri la situazione era tornata alla normalità. Il rischio di una errata comunicazione oltralpe comunque c’è e riguarda l’intero lago, per questo Federalberghi Garda Veneto si sta attivando per far fronte anche a questa possibile emergenza. «Disdette non ce ne sono e in generale non ho notato una grande ripercussione dovuta a questo fenomeno», conferma il presidente Ivan De Beni, «riceviamo invece tante telefonate di gente che chiede informazioni, specie chi ha prenotazioni sotto data. Come è successo in altre situazioni, quando emerge un problema sul Garda viene generalizzato ed alcune testate giornalistiche tedesche ripetono le loro strategie diffondendo delle fake news che creano panico e rovinano tutta la destinazione». «Da qui, anticipa De Beni, «l’obiettivo è attuare azioni importanti per arginare il fenomeno, in sinergia con la Destination Verona & Garda Foundation (organizzazione che si occupa di promozione turistica, ndr)».
L’Arena, 2 luglio 2024, p. 19 – CLICCA SULL’IMMAGINE PER APRIRE L’ARTICOLO