Conferenza Stampa di presentazione della nuova convenzione con Vicentini Spa – Ecco le foto!






































Gli operatori turistici gardesani sono soddisfatti: dopo una Pasqua che ha sfiorato il novanta per cento di occupazione, il ponte del Primo maggio è in linea con le aspettative, dopo quello del 25 aprile non brillante e le preoccupazioni per le previsioni meteo che sono avverse.«Non siamo ai livelli di Pasqua, ma è un ponte con numeri positivi», riferisce Ivan De Beni, presidente di Federaberghi Garda Veneto, che rappresenta quattrocento strutture associate. «Pensavamo peggio, visti i pronostici meteo, invece molte prenotazioni sono arrivate mercoledì e giovedì», prosegue, sottolineando come il numero maggiore di turisti sia sempre rappresentato dai tedeschi, seguiti da olandesi (per cui in questi giorni ricorre la festa nazionale dedicata al re) e italiani.«Ci sono meno presenze di Pasqua ma gente ce n’è, siamo contenti», conferma il presidente di AssogardaCamping Giovanni Bernini.Uguale sentore arriva dal suo collega Stefano Cesari, che è il titolare del Campeggio del Garda tra Peschiera e Castelnuovo: «Sta andando molto bene nonostante le previsioni minaccino brutto tempo, motivo per cui in passato si registravano anche disdette. Una chicca per analizzare come sta evolvendo il turismo: nei giorni scorsi abbiamo registrato tanti arrivi di vacanzieri da Serbia, Croazia e Slovenia, un flusso inaspettato forse legato a una ricorrenza che c’è anche nei paesi dell’ex Jugoslavia».Sull’andamento generale della stagione Cesari conferma che i numeri importanti si rivedranno in occasione della festa di Pentecoste, a luglio e agosto, «periodi fortemente prenotati, mentre chi si muove nelle mezze stagioni lo fa last minute». Dall’alto lago risponde Vittorio Mazzoldi, presidente dell’Associazione albergatori di Malcesine: «Il ponte ha risposto bene nonostante il meteo non sia dei più favorevoli. La prevalenza è sempre estera, con i primi inglesi e anche un po’ di italiani». C’è soddisfazione anche nel comparto delle locazioni turistiche: «Per questo fine settimana lungo abbiamo meno appartamenti occupati, sia perché richiediamo una permanenza di almeno cinque notti, sia perché alcuni sono usati dai proprietari», spiega Michele Smania, titolare dell’agenzia Interlingua Immobiliare di Lazise, con cui gestisce una settantina di locazioni tra Lazise e Bardolino.«La prospettiva per l’estate è molto buona», conclude Smania, «a luglio e agosto ho dei residence già al completo».
CLICCA SULL’IMMAGINE PER LEGGERE L’ARTICOLO
É ora disponibile l’edizione di aprile di Federalberghi Veneto Magazine . A pagina 5, un focus del nostro presidente Ivan De Beni sulla campagna “Together Lake Garda” dedicata alle buone pratiche per il risparmio energetico, condivisa anche da Federalberghi Brescia e da Associazione Albergatori e Imprese Turistiche della Provincia di Trento (ASAT).
SFOGLIA IL MAGAZINE: https://www.calameo.com/read/0072595627c1aa1f0746d
CLICCA SULL’IMMAGINE PER LEGGERE L’INTERVISTA AL NOSTRO PRESIDENTE IVAN DE BENI
Federalberghi Veneto Magazine, Aprile 2023, p. 5
La ricerca sul periodo pasquale realizzata da Federalberghi nazionale grazie a ACS Marketing Solutions delinea il profilo del viaggiatore attuale: attento e consapevole del valore del made in Italy e intenzionato a rendere la propria vacanza sostenibile, non solo in termini di costi e distanze. Tendenza che ha accomunato per questa Pasqua soprattutto gli italiani. 12 milioni i nostri connazionali in viaggio per le festività di aprile, il 95,6% dei quali è rimasto nel Belpaese. Giro di affari di oltre 6 miliardi di euro. Anche in Veneto i turisti pernottanti stanno tornando ai numeri che si registravano nel 2019, ultimo anno pre-pandemico e picco storico. Secondo l’ultimo rapporto statistico fornito dalla Regione, i turisti italiani stanno superando anche le cifre registrate pre-covid (+1,8%), ma stanno tornando anche gli stranieri. La provenienza UE27 mostra un segno positivo anche rispetto ai tempi precedenti alla crisi sanitaria (+2,6% delle presenze rispetto al 2019), in particolare tedeschi (+8,4%), austriaci (+6,7%), olandesi
(+1,5%), belgi (+0,9%).In Veneto sono soprattutto le destinazioni balneari e lacuali ad essere tornate ai flussi turistici pre-covid, con buonissime prospettive per l’estate e con una tendenza all’allungamento della stagione.
«Siamo molto soddisfatti perché si stanno finalmente e definitivamente raggiungendo le occupazioni alle quali eravamo abituati in questo periodo, complice anche il Vinitaly – afferma il presidente Ivan De Beni -. Nel complesso la stagione si prospetta buona, anche se i numeri definitivi si riusciranno a dare solo più avanti, ma l’approccio è molto buono e la destinazione sta riscuotendo successo». I dati relativi al Garda Veneto per il periodo pasquale e basati su un campione di una sessantina di strutture sparse su tutta la sponda del Garda Veneto confermano la soddisfazione della categoria per le prenotazioni registrate in questo periodo (+10,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), con un picco di occupazione per il fine settimana di Pasqua. Si conferma una generale tendenza alla prenotazione sottodata per la nostra destinazione, cosa che rende gli scenari ancora aperti al miglioramento. Si registra anche un leggero aumento della durata media del soggiorno: 4,6 giorni rispetto ai 4,4
dell’anno precedente, media più alta dispetto a quella nazionale per questa Pasqua, che si attesta sulle 3,6 notti. I turisti provenienti dalla Germania si confermano la fetta più importante del turismo pasquale sul Garda Veneto (45,3%), seguiti dai nostri connazionali (15,6%).
CLICCA SULL’IMMAGINE PER LEGGERE L’ARTICOLO
L'Altro Giornale, Aprile 2023, p. 11




Quellen des Hotelverbandes Federalberghi bestätigen die langsame, aber positive Entwicklung des Wasserpegels des Gardasees, der dank des Schnees und der Regenfälle der letzten Tage einige Zentimeter gegenüber dem hydrometrischen Nullpunkt (64,027 m über dem Meeresspiegel) gestiegen ist: am 27. März bescheinigte die Körperschaft „Comunità del Garda“ die Messung von 48 Zentimetern im Vergleich zu den 46 Zentimetern am 1. März. Besonders gravierende Auswirkungen auf die Fremdenverkehrssaison sind jedenfalls nicht zu befürchten, denn am Gardasee, so versichern die Behörden, sei das Baden dank seiner Tiefe von bis zu 300 Metern kein Problem. Kurz gesagt, im See ist viel Wasser und vor allem wird es keine Wasserrationierung für Hotels geben: Der Alarmismus der letzten Wochen ist völlig unbegründet.
Trotz des Buchungsbooms, der im gesamten Gardasee-Gebiet verzeichnet wird, ist der Präsident von Federalberghi Veneto, Ivan De Beni, besorgt über das, was er als Fake News bezeichnet, die in den sozialen Medien und auch von gewissen Zeitungen verbreitet werden: „Für die Fremdenverkehrssaison ist und wird Wasser vorhanden sein. Die Gemeinden haben bereits die Sammelbecken für die häusliche Wasserversorgung gefüllt und die wiedereröffneten Hotels (bereits gut von den Touristen besucht) haben Pools und Springbrunnen gefüllt, um die Liebhaber der spektakulären Naturkulisse, die der Gardasee
ist, willkommen zu heißen.“
De Beni verschwieg nicht, dass es ein Dürreproblem gibt, aber es beträfe die südlich gelegenen landwirtschaftlichen Anbaugebiete.
„Die News, die andeuten, dass die Duschen der Feriengäste in Gefahr seien, sind lächerlich: dieses Problem gibt es nicht. Mit Blick auf die Fremdenverkehrssaison haben die Behörden für die Regulierung des Wasserstands die „Wasserhähne“ des Gardasees fast geschlossen, dessen Wasser nur zu zehn Prozent für touristische Zwecke bestimmt ist”. Das Regulierungsgebäude in Salionze hat die Aflussmenge auf das Minimum reduziert: acht Kubikmeter pro Sekunde Ende März.
„Es sind die verbleibenden 90 Prozent des Wassers, die den flussabwärts gelegenen Anbaugebieten zugeteilt werden, die in Zukunft Besorgnis erregen könnten. Wir verstehen daher die Sorgen der Landwirte, die für ihren Anbau auf das Wasser des Gardasees angewiesen sind, von denen einige – Reis zum Beispiel – sogar die Überschwemmung der Felder benötigen“, so De Beni abschließend.
Die Behörden arbeiten daran, den Schaden für den Sektor zu begrenzen. In der Zwischenzeit können Urlauber neue Landschaften entdecken, wie den „Mond-Strand“ von Jamaica in Sirmione oder die Promenade, die gelegentlich wieder auftaucht und auf der tausende von Touristen bis zur Kanincheninsel gelangen.
KLICKEN SIE AUF DAS BILD, UM DEN ARTIKEL ZU LESEN
Gardasee Zeitung, April 2023, S. 3
“Basta fare e farci del male da soli sul tema della siccità e della crisi idrica – scrivono in un comunicato congiunto -: da 6 mesi a questa parte assistiamo a un fiorire continuo di articoli, interviste e dichiarazioni che puntano sempre più sull’emergenza e sulla crisi. Come associazioni di categoria che rappresentano più di 1200 strutture alberghiere sparse su tutto il Lago di Garda, per un totale di oltre 50mila posti letto, un fatturato vicino al miliardo di euro e un indotto pressoché incalcolabile, siamo interlocutori principali del turismo e sentinelle attente del territorio gardesano. Siamo ben consapevoli che il problema esista, e ne sono informati anche la politica e gli organi preposti, ma la sua narrazione va cambiata e ridimensionata”.
“Il Garda non è ancora tra i bacini lacuali a rischio idrico – osserva Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto -. Certamente questo non ci deve far cessare di tenerlo costantemente monitorato, ma siamo ben lontani dai toni allarmistici di questi ultimi mesi. Gridare a un Benaco in secca e postare foto degli scogli affiorati non fa che generare un danno all’immagine e alla promozione di una destinazione che negli ultimi anni è sempre stata al top di classifica. Tanto più che altri Paesi europei, come Francia e Spagna, stanno vivendo le stesse condizioni climatiche, ma senza questa enfatizzazione”.
Aggiunge Petra Mayr, presidentessa di Asat Alto Garda e Ledro: “Le mancate precipitazioni hanno comportato un abbassamento del livello dell’acqua, ma non siamo in emergenza idrica: il lago ha una massa d’acqua e una profondità che permettono di stare tranquilli. Naturalmente dobbiamo fare attenzione nell’utilizzo delle risorse e sensibilizzare i nostri ospiti e collaboratori, affinché non la sprechino e tengano comportamenti responsabili. I nostri clienti spesso provengono da Paesi dove c’è già un’emergenza idrica, e quindi sono sensibili al tema”.
Un territorio suddiviso fra tre provincie, ma che nella percezione del turista è un’unica realtà. È il criterio evidenziato da Alessandro Fantini, presidente di Federalberghi Brescia, che nel comunicato dichiara: “Le tre Federalberghi hanno deciso di condividere strategie comuni con la finalità di rendere indimenticabile il soggiorno degli ospiti. Ma perché questo accada è necessario che tutto il territorio sia accogliente, dagli eventi alla viabilità, dalla salubrità delle acque alla gestione della depurazione. A volte non siamo aiutati da chi deve prendere le decisioni e non si rende conto che certe disattenzioni posso arrecare un danno importante a un comparto come quello turistico, di straordinaria importanza sia in termini diretti che indiretti. Questo vale anche per la comunicazione che deve essere il più possibile obiettiva, senza la continua ricerca di pathos”.
Di recente Federalberghi Garda Veneto ha lanciato la campagna “Together Lake Garda”, che ora viene condivisa da Federalberghi Brescia e da Asat-Federalberghi Trentino: fornisce, alle strutture alberghiere associate, dei prontuari da esporre nelle hall e nelle camere, con consigli e suggerimenti per risparmiare acqua e energia elettrica, e, agli operatori, dei vademecum.
«Serve un netto cambio di rotta nella comunicazione della situazione idrica sul lago di Garda per evitare fake news, inutili allarmismi e soprattutto un notevole danno di immagine per tutta la destinazione». Scrivono così, in un comunicato congiunto, Federalberghi Brescia, Federalberghi Garda Veneto e l’Associazione albergatori e imprese turistiche della Pat (Asat) affrontando il tema-siccità relativo al lago più grande d’Italia.
Le associazioni di categoria ci vanno giù decise: «Da sei mesi a questa parte assistiamo a un fiorire pressoché continuo di articoli, interviste, dichiarazioni — si legge — Siamo ben consapevoli che il problema esista e ne sono informati anche la politica e gli organi preposti, ma la sua narrazione va cambiata». La questione «non è solo nostra — si aggiunge — Secondo “l’European State of the Climate 2022”, l’Europa si è riscaldata più velocemente di qualsiasi altro continente negli ultimi decenni, con temperature in aumento al doppio della media globale». E ancora: «Durante la stagione calda, che va da luglio a settembre, il 73% dei laghi dell’intera regione ha visto temperature costantemente sopra la media, in particolare in Spagna. La mancanza di precipitazioni durante il 2022 ha contribuito indubbiamente a creare condizioni di sofferenza (l’anno nel suo complesso è stato più secco del 10% rispetto alla media), tuttavia le anomalie più rilevanti sono state registrate in Germania, Spagna e Regno Unito». Dove, però, dice il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni, le stesse condizioni climatiche «sono vissute senza questa enfatizzazione» — commenta — Il Garda non è ancora tra i bacini lacuali a rischio idrico, anche se non smettiamo di monitorato».
Secondo Petra Mayr, presidentessa di Asat Alto Garda e Ledro «dobbiamo fare attenzione nell’utilizzo delle risorse e sensibilizzare i nostri ospiti e collaboratori». Per Alessandro Fantini, presidente di Federalberghi Brescia, «le tre Federalberghi hanno deciso di condividere strategie comuni per soggiorni indimenticabili — si conclude nella nota — A volte non siamo aiutati da chi deve prendere le decisioni e non si rende conto che certe disattenzioni posso arrecare un danno importante a un comparto come quello turistico. Questo vale anche per la comunicazione che deve essere il più possibile obiettiva, senza la continua ricerca di pathos».
Basta fare e farci del male da soli sul tema della siccità e della crisi idrica sul lago di Garda. Questo l’appello delle Associazioni di categoria Federalberghi Brescia, Federalberghi Garda Veneto e Associazione Albergatori e Imprese Turistiche della Provincia di Trento (ASAT) per evitare fake news e allarmismi che potrebbero danneggiare il flusso turistico.
«Da 6 mesi a questa parte assistiamo a un fiorire pressoché continuo di articoli, interviste, dichiarazioni e in generale un’intera comunicazione che puntano sempre più volentieri sull’emergenza e la crisi. – si legge nel comunicato congiunto – Come Associazioni di categoria che rappresentano più di 1200 strutture alberghiere sparse su tutto il lago di Garda, per un totale di oltre 50mila posti letto, un fatturato vicino al miliardo di euro e un indotto pressoché incalcolabile, siamo interlocutori principali del turismo e sentinelle attente del territorio gardesano. Siamo ben consapevoli che il problema esista e ne sono informati anche la politica e gli organi preposti, ma la sua narrazione va certamente cambiata e ridimensionata».
«Innanzitutto va sottolineato che la questione non è solo nostra: secondo l’European State of the Climate 2022 fornito dal servizio di osservazione della Terra UE, l’Europa si è riscaldata più velocemente di qualsiasi altro continente negli ultimi decenni, con temperature in aumento al doppio della media globale. Durante la stagione calda, che va da luglio a settembre, il 73% dei laghi dell’intera regione ha visto temperature costantemente sopra la media, in particolare in Spagna. La mancanza di precipitazioni durante il 2022 ha contribuito indubbiamente a creare condizioni di sofferenza (l’anno nel suo complesso è stato più secco del 10% rispetto alla media), tuttavia le anomalie più rilevanti sono state registrate in Germania, Spagna e Regno Unito» continua il comunicato.
Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto è intervenuto sulla questione: «Ebbene sì, il Garda non è ancora tra i bacini lacuali a rischio idrico. Certo, questo non ci deve certamente far cessare di tenerlo costantemente monitorato, ma siamo ben lontani dai toni allarmistici di questi ultimi mesi. Gridare a un Benaco in secca e postare foto degli scogli affiorati, non fa che generare un danno all’immagine e alla promozione di una destinazione che negli ultimi anni è sempre stata al top di classifica, con 25 milioni di presenze l’anno. Tanto più che altri Paesi europei come Francia e Spagna stanno vivendo le stesse condizioni climatiche, ma senza questa enfatizzazione».
«Le mancate precipitazioni hanno senza dubbio comportato un abbassamento del livello dell’acqua, ma non siamo certamente in emergenza idrica: il lago ha una massa d’acqua e una profondità che permettono di stare tranquilli. – spiega Petra Mayr, presidentessa di ASAT Alto Garda e Ledro – Naturalmente dobbiamo fare attenzione nell’utilizzo delle risorse e sensibilizzare i nostri ospiti e collaboratori affinché non la sprechino e tengano comportamenti responsabili. I nostri clienti spesso provengono da Paesi dove c’è già un’emergenza idrica e quindi sono sensibili al tema e pronti a fare qualche piccola rinuncia. Ritengo che sia pertanto necessario coinvolgerli ai fini di una corretta comunicazione».
È intervenuto anche Alessandro Fantini, presidente di Federalberghi Brescia: «Il lago di Garda è un territorio prezioso che si trova suddiviso fra tre provincie, ma nella percezione del turista è un’unica realtà. Per questo motivo le tre Federalberghi hanno deciso di condividere strategie comuni con la finalità di rendere il soggiorno dei nostri ospiti indimenticabile. Perché succeda questo è necessario che tutto il territorio sia accogliente, dagli eventi alla viabilità, dalla salubrità delle acque alla gestione della depurazione. A volte non siamo aiutati da chi deve prendere le decisioni e non si rende conto che certe disattenzioni posso arrecare un danno importante ad un comparto come quello turistico, di straordinaria importanza sia in termini diretti che indiretti. Questo vale anche per la comunicazione che deve essere il più possibile obiettiva, senza la continua ricerca di pathos».
Le associazioni ora invocano azioni di tutela del territorio basate su un cambio culturale delle persone, anche di coloro che lo vivono da turiste, per il presente e i prossimi anni. Federalberghi Garda Veneto ha avviato a proposito la campagna “Together Lake Garda” – che oggi viene condivisa da Federalberghi Brescia e da ASAT – fornendo alle strutture alberghiere associate prontuari da esporre nelle hall e nelle camere con consigli e suggerimenti per risparmiare Energia Elettrica e acqua e agli operatori efficaci vademecum per sviluppare forme concrete di riduzione dello spreco di acqua negli ambiti più sensibili all’utilizzo e dove quindi si può effettivamente fare la differenza.
Basta fare e farci del male da soli sul tema della siccità e della crisi idrica sul lago di Garda: da 6 mesi a questa parte assistiamo a un fiorire pressoché continuo di articoli, interviste, dichiarazioni e in generale un’intera comunicazione che puntano sempre più volentieri sull’emergenza e la crisi”, inizia così la nota congiunta di Federalberghi Brescia, Federalberghi Garda Veneto e Associazione Albergatori e Imprese Turistiche della Provincia di Trento (ASAT), che chiedono un cambio di rotta per quanto riguarda l’informazione relativa alla situazione idrica del Benaco.
“Come Associazioni di categoria che rappresentano più di 1200 strutture alberghiere sparse su tutto il lago di Garda, per un totale di oltre 50 mila posti letto, un fatturato vicino al miliardo di euro e un indotto pressoché incalcolabile, siamo interlocutori principali del turismo e sentinelle attente del territorio gardesano. Siamo ben consapevoli che il problema esista e ne sono informati anche la politica e gli organi preposti, ma la sua narrazione va certamente cambiata e ridimensionata”, sostengono le associazioni di categoria, sottolineando dunque l’impatto che un eccessivo allarmismo potrebbe avere sulla economia lacustre.
“Innanzitutto va sottolineato che la questione non è solo nostra – proseguono nella nota -: secondo l’European State of the Climate 2022 fornito dal servizio di osservazione della Terra UE, l’Europa si è riscaldata più velocemente di qualsiasi altro continente negli ultimi decenni, con temperature in aumento al doppio della media globale. Durante la stagione calda, che va da luglio a settembre, il 73% dei laghi dell’intera regione ha visto temperature costantemente sopra la media, in particolare in Spagna. La mancanza di precipitazioni durante il 2022 ha contribuito indubbiamente a creare condizioni di sofferenza (l’anno nel suo complesso è stato più secco del 10% rispetto alla media), tuttavia le anomalie più rilevanti sono state registrate in Germania, Spagna e Regno Unito”.
«Ebbene sì, il Garda non è ancora tra i bacini lacuali a rischio idrico – ha detto Ivan De Beni, presidente di Garda -. Certo, questo non ci deve certamente far cessare di tenerlo costantemente monitorato, ma siamo ben lontani dai toni allarmistici di questi ultimi mesi. Gridare a un Benaco in secca e postare foto degli scogli affiorati, non fa che generare un danno all’immagine e alla promozione di una destinazione che negli ultimi anni è sempre stata al top di classifica, con 25 milioni di presenze l’anno. Tanto più che altri Paesi europei come Francia e Spagna stanno vivendo le stesse condizioni climatiche, ma senza questa enfatizzazione».
Petra Mayr, presidentessa di ASAT Alto Garda e Ledro, ha aggiunto: «Le mancate precipitazioni hanno senza dubbio comportato un abbassamento del livello dell’acqua, ma non siamo certamente in emergenza idrica: il lago ha una massa d’acqua e una profondità che permettono di stare tranquilli. Naturalmente dobbiamo fare attenzione nell’utilizzo delle risorse e sensibilizzare i nostri ospiti e collaboratori affinché non la sprechino e tengano comportamenti responsabili. I nostri clienti spesso provengono da Paesi dove c’è già un’emergenza idrica e quindi sono sensibili al tema e pronti a fare qualche piccola rinuncia. Ritengo che sia pertanto necessario coinvolgerli ai fini di una corretta comunicazione».
«Il lago di Garda è un territorio prezioso che si trova suddiviso fra tre provincie, ma nella percezione del turista è un’unica realtà. Per questo motivo le tre Federalberghi hanno deciso di condividere strategie comuni con la finalità di rendere il soggiorno dei nostri ospiti indimenticabile. Perché succeda questo è necessario che tutto il territorio sia accogliente, dagli eventi alla viabilità, dalla salubrità delle acque alla gestione della depurazione. A volte non siamo aiutati da chi deve prendere le decisioni e non si rende conto che certe disattenzioni posso arrecare un danno importante ad un comparto come quello turistico, di straordinaria importanza sia in termini diretti che indiretti. Questo vale anche per la comunicazione che deve essere il più possibile obiettiva, senza la continua ricerca di pathos», così si è espresso Alessandro Fantini, presidente di Federalberghi Brescia.
“In alternativa a una narrazione allarmistica che fa degli stati emergenziali il suo Leitmotiv, pensiamo siano invece maggiormente efficaci azioni di tutela del territorio basate su un cambio culturale delle persone, anche di coloro che lo vivono da turiste, per il presente e i prossimi anni. Federalberghi Garda Veneto lo ha fatto con la campagna ‘Together Lake Garda’, che oggi viene condivisa da Federalberghi Brescia e da ASAT, fornendo alle strutture alberghiere associate semplici prontuari da esporre nelle hall e nelle camere con consigli e suggerimenti per risparmiare Energia Elettrica e acqua e agli operatori efficaci vademecum per sviluppare forme concrete di riduzione dello spreco di acqua negli ambiti più sensibili all’utilizzo e dove quindi si può effettivamente fare la differenza”, concludono le tre associazioni.
La crisi idrica non va sottovalutata, ma neppure enfatizzata con il rischio di diventare un boomerang per gli operatori turistici del Garda. È l’auspicio dei rappresentanti di categoria dei gestori delle strutture ricettive delle tre sponde del Benaco. «Il lago di Garda è un territorio di grande appeal che nella percezione del turista viene concepito come un’unica realtà – premette Alessandro Fantini, presidente di Federalberghi Brescia -. Per questo le tre Federalberghi hanno deciso di condividere strategie comuni con la finalità di rendere il soggiorno dei nostri ospiti indimenticabile. Perché succeda questo è necessario che tutto il territorio sia accogliente, dagli eventi alla viabilità, dalla salubrità delle acque alla gestione della depurazione».
La siccità è un fenomeno che coinvolge l’intero territorio nazionale «per questo non deve passare l’idea che il Benaco sia più in emergenza di altri comprensori. Sarebbe un danno per l’immagine», spiega Alessando Fantini. Verò è che al netto del decreto legge che ha istituito il commissario anti-siccità, sulla crisi idrica è stata istituita una cabina di regia tra tutti i ministeri interessati per definire un piano idrico straordinario nazionale d’intesa con le Regioni e gli enti territoriali e individuare le priorità di intervento, la loro adeguata programmazione, utilizzando anche nuove tecnologie.
Il Pirellone sta concentrando i suoi sforzi sul Garda, il principale serbatoio nazionale per usi idropotabili e per l’irrigazione, le due priorità che vengono prima delle pur legittime richieste degli operatori turistici di mantenere il lago in buona salute. Alle riunioni coordinate dal presidente della Regione Attilio Fontana il dibattito sulla crisi idrica per individuare le priorità di intervento e la loro adeguata programmazione verte non a caso soprattutto sulla questione delle nuove deroghe da valutare per la regolazione dei deflussi minimi vitali dai laghi ai fiumi ai corsi d’acqua e i canali irrigui. Sul Garda si lavora a misure preventive in vista dei mesi estivi quando le richieste di acqua per uso irriguo delle campagne mantovane imporranno, decisioni drastiche.
«Siamo in contatto sia con Federalberghi – premette il segretario generale della Comunità del Garda Pierlucio Ceresa – e anche noi siamo preoccupati per il ripetersi di notizie false della stampa tedesca sulla siccità che potrebbero ripercuotersi in ambito turistico. Il problema della crisi idrica è rilevante per quanto concerne l’uso agricolo, non per gli usi turistici: con un lago a 136 metri di profondità media, anche se ne mancano all’appello circa 60 centimetri come in questo periodo, il turista può fare tutti gli sport che desidera, andando in barca, sulle tavole a vela e navigare, al netto di Navigarda che sotto la soglia dei + 30 cm di livello utilizza in alcune tratte i catamarani». Anche venerdì in Comune a Salò durante la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza in presenza del Prefetto di Brescia «ho riproposto il problema di attenzione ai tuffi, come lo scorso anno – ricorda Ceresa. La situazione del Garda è sotto gli occhi di tutti: mai accaduto da quando c’è la diga di Salionze che in questo periodo il livello fosse così basso. Mancando 60 cm noi non diciamo di non tuffarsi, ma di fare attenzione e le amministrazioni emetteranno ordinanze in tal senso. Sulla stampa tedesca lo scorso anno era uscito che non ci si poteva tuffare. Per questo già adesso ho rifiutato interviste da tv e giornali tedeschi perché hanno solo interesse a fare scalpore, come lo scorso anno quando le mie parole di attenzione sono state distorte e interpretate in modo denigratorio per il lago. La situazione dei livelli, ripeto, è preoccupante non per gli usi turistici ma quelli agricoli e umani con le captazioni, come del resto dice anche Acque Bresciane. Il turismo – conclude Ceresa – è un prodotto che si compra e si vende: chi ha investito in altre località straniere adesso ha tutto interesse a denigrare il lago per dirottare il flusso turistico verso altre nazioni».
Da un lato l’imperativo giornalistico di informare, che si traduce anche nel raccontare la siccità e i suoi effetti nell’alveo del fenomeno più ampio del cambiamento climatico. Dall’altro, in questo caso, le possibili ripercussioni sul mondo turistico, con il timore che la sovraesposizione mediatica del Garda possa spaventare i turisti e spingerli a scegliere altri lidi. Timore esplicitato ieri dalle associazioni di categoria Federalberghi Garda Veneto, Federalberghi Brescia e Associazione albergatori e imprese turistiche della Provincia di Trento, che hanno invocato «un netto cambio di rotta nella comunicazione della situazione idrica sul lago di Garda per evitare fake news, inutili allarmismi e, soprattutto, un notevole danno di immagine per tutta la destinazione».Risale alla scorsa estate un esempio di fake news, o quantomeno di informazione distorta circolata in Germania attraverso uno dei suoi più importanti quotidiani che ha titolato così: «L’Italia avverte: non tuffatevi nel lago di Garda, c’è troppa poca acqua dentro». Una notizia travisata partendo probabilmente dalle raccomandazioni che circolavano sulla necessità di evitare tuffi dai pontili, visto che l’effetto dei livelli bassi si percepisce lungo la costa (problema sottolineato anche nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di fine marzo, presieduto dal prefetto Donato Cafagna, all’esito del quale con i Comuni gardesani sono stati concordati un’ordinanza unitaria e cartelli informativi per vietare tuffi dai pontili). Al netto delle preoccupazioni per il comparto agricolo che utilizza l’acqua del lago per l’irrigazione, delle accortezze necessarie alla navigazione sotto costa e delle immagini suggestive di alcuni affioramenti, il lago è tutt’altro che in secca. Ha una profondità massima di 346 metri e la misura del livello, che ieri sfiorava i 50 centimetri sullo zero idrometrico di Peschiera, dà solo un’indicazione della disponibilità d’acqua per fini irrigui. «Come associazioni di categoria che rappresentano più di 1.200 strutture alberghiere sparse su tutto il lago di Garda, per un totale di oltre 50mila posti letto, un fatturato vicino al miliardo di euro e un indotto pressoché incalcolabile, siamo consapevoli che il problema esiste e ne sono informati la politica e gli organi preposti, ma la sua narrazione va cambiata e ridimensionata», si legge in una nota congiunta. «Innanzitutto», proseguono, «la questione non è solo nostra: secondo l’European State of the Climate 2022 fornito dal servizio di osservazione della Terra dell’Ue, l’Europa si è riscaldata più velocemente di qualsiasi altro continente negli ultimi decenni, con temperature in aumento al doppio della media globale. Durante la stagione calda il 73% dei laghi ha visto temperature costantemente sopra la media, in particolare in Spagna». E ancora: «La mancanza di precipitazioni durante il 2022 ha contribuito indubbiamente a creare condizioni di sofferenza (l’anno nel suo complesso è stato più secco del 10% rispetto alla media), tuttavia le anomalie più rilevanti sono state registrate in Germania, Spagna e Regno Unito». L’impegno, sottolineano le associazioni, va focalizzato sulla sensibilizzazione. Federalberghi Garda Veneto lo ha fatto con la campagna «Together Lake Garda», oggi condivisa dai colleghi bresciani e trentini, che fornisce alle strutture associate un vademecum per sviluppare forme concrete di riduzione dello spreco oltre a semplici prontuari da esporre nelle hall e nelle camere con consigli e suggerimenti agli ospiti per risparmiare energia elettrica e acqua. «Il Garda non è ancora tra i bacini lacuali a rischio idrico», rimarca Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto, «questo non ci deve far cessare di tenerlo monitorato, ma siamo ben lontani dai toni allarmistici di questi ultimi mesi. Gridare a un Benaco in secca e postare foto degli scogli affiorati», prosegue il presidente di Federalberghi, «non fa che generare un danno all’immagine e alla promozione di una destinazione che negli ultimi anni è sempre stata al top di classifica, con 25 milioni di presenze l’anno. Tanto più che altri Paesi europei come la Francia e la Spagna stanno vivendo le stesse condizioni climatiche, ma senza questa enfatizzazione».
L’Arena, 23 aprile 2023, p. 14
CLICCA SULL’IMMAGINE PER LEGGERE IL PDF DELL’ARTICOLO