Di Katia Ferraro
Dopo aver fatto fronte all’emergenza sanitaria – ora risolta – che ha coinvolto la popolazione di Torri del Benaco tra il 27 e il 30 giugno, con la stima di un migliaio di persone colpite da gastroenteriti causate dal Norovirus, ora bisogna affrontare i contraccolpi negativi che la vicenda potrebbe aver generato nel settore turistico. Questo il tema dei due incontri convocati ieri a Torri. Il primo è stato organizzato su richiesta di Confcommercio Verona e Federalberghi Garda Veneto, che la scorsa settimana avevano scritto al sindaco Stefano Nicotra chiedendo una riunione urgente in seguito a numerose disdette di prenotazioni lamentate dagli albergatori torresani, ma anche a un calo preoccupante del lavoro riferito dagli esercenti. Il secondo incontro, aperto anche agli altri sindaci e rappresentanti dei Comuni gardesani, è stato voluto dalla Destination Verona & Garda Foundation (DVG) per illustrare un piano di promozione e comunicazione turistica mirato e ulteriore in seguito a quanto avvenuto (Vedi articolo qui a fianco). Alla riunione ristretta con Nicotra hanno partecipato il vicepresidente di Confcommercio Verona Paolo Artelio (anche in qualità di presidente della DVG Foundation), accompagnato dai funzionari Confcommercio Paolo Caldana e Lisa Dal Collo, il direttore della DVG Luca Caputo, il presidente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni con il direttore Mattia Boschelli e il presidente dell’Associazione albergatori di Torri Mirko Lorenzini.I due fronti Con il sindaco Nicotra l’intesa è stata trovata su due fronti: da un lato è stato concordato che il Comune destinerà alla DVG Foundation una parte dell’imposta di soggiorno incassata quest’anno per finanziare un piano di promozione ad hoc su Torri, rivolto in particolare ai mercati di lingua tedesca, più sensibili all’accaduto; dall’altro c’è l’impegno del sindaco a prevedere dei ristori alle categorie economiche sulla base di un documentato danno riscontrato. «Per quanto riguarda l’imposta di soggiorno», spiega Nicotra, «attendiamo il progetto della Fondazione, l’idea è stanziare tra i 50 e i 100mila euro. Per quanto riguarda invece le attività commerciali, nell’immediato il Comune non ha margini di manovra: visto che siamo a luglio non possiamo intervenire sulla parte corrente del bilancio variando le tariffe delle imposte, riducendo ad esempio quanto dovuto per plateatici o rifiuti, su questo si potrà eventualmente intervenire il prossimo anno. Chiaro che abbassando una tassa bisogna recuperare il mancato introito in altro modo, per questo voglio capire con il ministero dell’Economia e delle finanze se ci sono le basi per definire questa situazione stato di emergenza e come lo si possa riconoscere, magari utilizzando la parte in conto capitale del bilancio».Per questo le parti si sono impegnate a raccogliere dati per cercare di definire i danni, con l’impegno di rivedersi a ottobre per quantificare l’andamento della stagione e agevolare se necessario le categorie il prossimo anno. «Siamo soddisfatti per l’azione promozionale messa in campo, più necessaria e urgente, che verrà cofinanziata attraverso l’imposta di soggiorno», sottolinea De Beni, «sicuramente per ottobre avremo un quadro completo e certo sulle ripercussioni economiche sul territorio».
L’ARENA, 11 luglio 2024, p. 18 –> CLICCA SULL’IMMAGINE PER LEGGERE L’ARTICOLO