L’Arena “Speciale Economie” – Lusso, «dolce vita» e shopping Il fascino del lago sul turista Usa
In crescita Pur rimanendo una nicchia, il turismo a stelle e strisce negli ultimi anni sta vivendo un certo fermento lungo le coste gardesane, soprattutto quelle lombarde. E i dazi potrebbe incrementare questi flussi
Di Emanuele Zanini
La «guerra» dei dazi e le questioni geopolitiche che stanno creando su più fronti incertezze economiche e non solo, non fermano i turisti statunitensi, che secondo le ultime stime, continueranno ad affollare le bellezze italiane. In questo scenario non fa eccezione il Lago di Garda. Sulle sponde del Benàco ci si appresta a vivere una nuova stagione turistica con ottimismo e contrassegnata, tra l’altro, da indicazioni (non ancora comprovate dai numeri ufficiali) promettenti per quanto riguarda i flussi in arrivo dagli Usa. Pur rimanendo una nicchia, il turismo a stelle e strisce, negli ultimi anni sta vivendo un certo fermento lungo le coste gardesane. Nel 2024, solo considerando la sponda veronese le presenze statunitensi sono state 78.258 mentre gli arrivi sono stati 27.120, in linea con altri Paesi europei come Repubblica Ceca, Slovenia, Svezia, Romania. Cifre ancora ben distanti da quelli totalizzati dalla «regina» Germania (6.682.419 presenze e 1.254.307 arrivi nel 2024) e anche dall’Austria, seconda in classifica con 608.908 presenze e 168.356 arrivi, ma che lasciano presagire prospettive più che incoraggianti per il futuro.Trend positivo«Il trend per il turismo americano è senz’altro positivo», conferma Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto. «Lo scorso anno c’è stato un buon interesse. Parliamo di numeri bassi ma comunque interessanti e in crescita. È un mercato che vogliamo tenere sotto controllo e su cui investire perché può generare ulteriori ottime opportunità»Dello stesso avviso Mirko Lorenzini, presidente dell’associazione Albergatori di Torri del Benàco. «L’interesse del turista americano verso il lago di Garda è in crescita negli ultimi anni. I problemi generati dalle guerre e dalla situazione economica non lo spaventa più di tanto. L’elezione di Trump sembra aver quasi profuso maggior sicurezza economica alla classe medio-alta statunitense. Ad ogni modo si tratta di un turista altospendente, che cerca soluzioni di alta fascia, indirizzandosi verso alberghi a quattro stelle o superiori», afferma Lorenzini.Il Garda, inoltre, sembra essere diventato sempre più una tappa dei viaggi degli americani nel Belpaese. «Sempre più spesso tra le mete da visitare, oltre ai «classici» come Venezia, Firenze e Roma, viene inserito pure il Lago di Garda», conferma il presidente degli Albergatori di Torri. «Sono ben disposti ad accettare la cultura italiana ed europea in generale adeguandosi ai nostri standard. Basandosi sulle recensioni fornite, risulta inoltre che l’accoglienza sul Garda sia di ottimo livello per i loro standard, visto che non si riscontrano particolari critiche in tal senso, anzi».Le motivazioni della visita inoltre sono eterogenee: da viaggi incentrati sulla storia della due guerre mondiali o legati alle famiglie d’origine di tanti italo-americani, fino a quelli pensati per godersi in relax e contemplazione paesaggi e panorami mozzafiato. Il futuro del Garda insomma potrebbe parlare sempre più americano, con imprenditori disposti anche ad investire sull’area benacense. «Dobbiamo essere pronti a cogliere questi nuovi flussi turistici», osserva ancora Lorenzini, secondo il quale il passaparola ha ancora un ruolo strategico. Tuttavia l’area del Garda dove il turismo americano è forse ancora più sviluppato è sulla sponda lombarda. «Il Garda Bresciano che si sta affermando sempre più come meta privilegiata per i turisti americani», spiega Andrea Maggioni, vice presidente di Visit Brescia. «Negli ultimi anni, complice anche la ripresa dei viaggi internazionali post-pandemia e l’efficace e costante promozione del territorio da parte di Visit Brescia, il mercato nordamericano ha mostrato segnali di crescita costanti con un incremento di oltre il 200 per cento negli ultimi tre anni».Alta capacità di spesaL’aumento delle presenze americane sta compensando la lieve flessione delle presenze nord europee, anche in termini di potere di spesa: secondo il portale Expedia, un cliente tedesco spende mediamente 188 dollari al giorno, un nord americano 447. «A contribuire a questo incremento è stata anche la recente presenza di Leonardo di Caprio per più giorni sulla sponda bresciana del Benàco, regalando così quella visibilità mondiale che il nostro lago merita».Il profilo del visitatore americano è, come anticipato, di fascia medio-alta, amante dell’arte, della natura, della buona cucina, della “dolce vita” e dello shopping, con una spiccata attitudine per esperienze autentiche. Prediligono soggiorni in strutture di charme, agriturismi o resort di lusso affacciati sul lago, senza dimenticare le degustazioni esclusive nei tanti ristoranti stellati gardesani. «Un elemento che attira molto il pubblico americano è la possibilità di combinare relax, cultura ed offerta commerciale: castelli, ville storiche, percorsi museali».Esperienze di alto livelloSecondo Maggioni «il turismo americano rappresenta quindi non solo un segmento in crescita, ma anche una sfida: offrire esperienze di alto livello, autentiche e ben organizzate, capaci di trasformare una vacanza sul Lago di Garda in un ricordo indimenticabile. Un’opportunità che il territorio sta cogliendo con lungimiranza e qualità». L’evoluzione dei rapporti commerciali tra Europa e Stati Uniti – in particolare l’ipotesi di nuovi dazi – secondo il vice presidente di Visit Brescia, solleva interrogativi su possibili ricadute anche sul turismo transatlantico. «Da un certo punto di vista dovrebbe addirittura esserci un incremento del turismo internazionale: se lo shopping, il food e il drink sono un movente del viaggi, allora sarà conveniente andare nel Paese dove si possono comprare i prodotti in loco senza pagare tasse aggiuntive». L’altro elemento è l’inflazione: «Quella americana rischia di essere sei o sette volte più alta della nostra: visitare l’Italia nel 2025-2026 costerà ancora meno, molto meno, rispetto a oggi. Pertanto gli ipotizzati dazi potrebbero addirittura incrementare il turismo americano in Italia».Inoltre secondo uno studio del Politecnico Milano il 38% degli americani ha utilizzato l’intelligenza artificiale per programmare il suo viaggio in Italia, innovazione tecnologica che sta diventando fondamentale anche per il settore turistico. «La forza attrattiva del nostro territorio, unita a strategie promozionali mirate e alla qualità dell’accoglienza», conclude Maggioni, «continua a rendere il Garda una delle destinazioni italiane più amate dal pubblico d’Oltreoceano e ad oggi non vi sono segnali di ricadute negative per via degli ipotizzati dazi».
Il successo del turismo americano sul lago viene confermato anche dai dati dello scorso anno. Secondo i numeri forniti da Hbenchmark, per quanto riguarda la sponda veronese del Benàco, a novembre 2024 il mercato americano è cresciuto del 120% rispetto al 2022 per quanto riguarda il lago e del 15% per Verona. Nella Dmo Garda Veneto i mesi dell’anno in cui si riscontra un numero maggiore di camere vendute sono quelli estivi, a partire da maggio, con settembre che la fa da padrone. La durata media del soggiorno è stata quest’anno di 4,4 notti, contro le 3,9 del 2023.I dati sono relativi ad un campione di 94 strutture alberghiere nella destinazione Garda Veneto, con 3.416 camere e 8.187 posti letto, e 55 in quella di Verona, che include anche numerosi comuni limitrofi, con 3.511 camere e 7.214 posti letto. Dall’incrocio tra nazionalità, ricavo medio per camera prenotata e durata media della permanenza, HBenchmark individua nel turista americano quello che spende di più per soggiornare.Le elaborazioni della piattaforma di MasterCard dicono che negli ultimi tre anni i turisti provenienti dagli Usa sono stati per quasi due terzi alto spendenti, con una crescita delle cifre destinate a ristorazione, commercio, spettacoli e divertimento in entrambe le destinazioni del Veronese. Destination Verona & Garda foundation, presieduta da Paolo Artelio, da tempo sta lavorando per implementare il turismo Made in Usa.
L’Arena “Speciale Economie”, 26 maggio 2025, p. 14 –> CLICCA SULL’IMMAGINE PER LEGGERE L’ARTICOLO